domenica 26 aprile 2015

Oasi verdissima

Domenica giornata di visite, grigia e con minaccia di pioggia.



Oasi verdissima. Fra gli alberi robinie, frassini e noce hanno messo da poco le foglie. Biancospini in piena fioritura e fiori anche sui padi, sui viburni e su qualche sambuco. Ciliegi, cornioli, prugnoli e olmi hanno già i frutti in maturazione.

Le nuove foglie

Nuove foglie del noce (Juglans regia)

Foglie di robinia, le ultime ad arrivare

Fiori di alberi e arbusti

Ultime fioriture del pado (Prunus padus)

Il sambuco nel bosco comincia ora a fiorire

Il biancospino è nel pieno della fioritura

 Frutti

Olmo carico di semi

Ciliegio selvatico (Prunus avium)

Corniolo

Gelso

La vita che scorre fra le piante

La vegetazione cresce rigogliosa, alcune specie stanno spuntando in grande quantità, mentre altre, per fortuna pochi esemplari o specie circoscritte soffrono.

Numerose le fanie nate da seme

Molte fusaggini sono state attaccate da una farfallina le cui larve si racchiudono in specie di ragnatele. Il lepidottero è del genere Yponomeuta e probabilmente della specie Y. cognatellus. Succede tutti gli anni. Alcune piante sono quasi completamente defogliate. La larva a fine giungno si trasformerà in farfalla e rispunteranno nuove foglie garantendo la sopravvivenza di questi bellissimi arbusti di cui l'oasi è ricca.   

Moltissimi gli evononimi presenti all'oasi. In larga percentuale ma in grado
diverso sono aggrediti da un parassita. Sopravviveranno.


Larve di Yponomeuta cfr. cognatellus

Fra tante farnie che nascono e che vegetano bene qualcuna è malridotta. Vedremo se sopravviverà. Da diversi anni questo esemplare nel prato umido fruttificava abbondantemente. C'è chi ritiene questo una cattivo segno.

Farnia (Quercus robur)


Un castagno sembra piuttosto mal ridotto. La causa è la presenza del cinipide del castagno che negli scorsi anni aveva attaccato le foglie dei rami più bassi.

Castagno (Castanea sativa)


Fiori di bosce e di campo

La stagione dei fiori nemorali volge al termine. Nel sottobosco si vedono ancora alcune pervinche e sigilli di salolmone. Lungo il Nirone sono apparsi dei narcisi, alcuni ereditati dalle coltivazioni pressitenti all'oasi, altri invece reintrodotti sembra che si stiano adattando bene. 

Ai margini del bosco alcuni fiori poco appariscenti ma apprezzati dagli insetti come il Lamium purpurea e l'Aalliaria. petiolata.
Piu vistosi  l'Ornithogalum umbellatum e l'Ajuga reptans.
Bellissimi, anche se non autoctoni i falsi giacinti che lungo il sentiero davanti al ponticello si stanno moltiplicando di anno in anno.

Falsa ortica e alliaria






Latte di gallina e bugola striscante




Falso giacinto




  

Oltre l'oasi

I lavori per l'allargamento dello Scolmatore delle piene del Seveso sembrano fermi.

Sono stati completati invece quelli per portare acqua ad Expo 2015 che aprirà fra pochi giorni. L'acqua che proviene dal Villoresi, attraverso il secondario completamente rinnovato, circa 500 m a nord dell'oasi si immette in un nuovo terziario.



Sembra che questi lavori  abbiano portato come conseguenza  l'abbassamento del livello del laghetto delle ninfee che probebilmente prima si rimpinguiava con qualche perdita del secondario. Alcuni pescatori catturano dei grossi pesci per trasferirli in un altro laghetto.



Le ninfee del laghetto sono già fiorite. Sarebbe un peccato perdere questo ambiente, poco naturale ma certamente una attrazione.

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